‘Minestra di pane’ o ‘ribollita’
Il termine popolare ‘ribollita’ stenta a entrare nella lingua italiana.
Ribollire, fino dalla seconda metà dell’800, figura come un predicato peggiorativo riferito a “… vivanda che, per esser stata riscaldata, si è guasta”. Da qui la frase ‘Saper di ribollito’, per ‘Mandare quell’odore che fanno le cose guaste dall’essere state fatte ribollire’. Anche la prima attestazione forse risale all’inizio del ’900, la più famosa fra le zuppe di pane toscane continuerà ancora a lungo ad essere citata come una minestra di magro, mangiata calda a pranzo (minestra di pane) e ‘ribollita’ la sera – oppure il giorno dopo – con aggiunta di pane raffermo.